Il 15 gennaio è considerato il "Blue Monday",  il giorno più triste dell'anno.

Lo stabilì un'equazione messa a punto una decina d'anni fa da Cliff Arnall, psicologo inglese.  L'umore ko sarebbe dovuto al meteo, alla giornata corta, alla nostalgia per le feste, ai sensi di colpa per le spese vacanziere o le abbuffate e alla ripresa frenetica del lavoro.  anche se in Gran Bretagna il tema è così sentito che si calcola che proprio in questa giornata aumenti il numero di assenze!

Questa ricorrenza un po' particolare ci permette di riflettere sul senso più profondo della depressione, spesso argomento tabu, mentre è importante parlarne per non discriminare, perché è paradossalmente più facile - soprattutto per amici e familiari -  accettare la sofferenza per un "brutto male" fisico piuttosto che per una condizione psicologica così fragile e buia. 

Specie se colpisce le neo-mamme, quando più dovrebbero essere felici e tutti intorno inneggiano alla gioia. 
Si tratta del "baby blues"o "depressione post-partum", condizione dovuta in parte ad aspetti ormonali e fisiologici  ma, soprattutto, alla sensazione della psiche di non essere all'altezza, di non sapere riconoscere i segnali del proprio bimbo,  quindi in ultima analisi legata all'impossibilità di essere felici, sopraffatte come si è dalle paure e dall'angoscia. 

Se ne esce affrontando gradualmente la rivoluzione della maternità, circoscrivendo le ansie, mettendo da parte l'orgoglio e facendosi aiutare dagli specialisti oltre che da chi ci vuole bene.  Se ne esce innanzitutto accettando il nostro sentire perché è dal rifiuto che sgorga la sofferenza. 

Troppi bambini ai quali non è stato concesso di piangere sono diventati adulti vittime delle loro emozioni o addirittura aggressivi e violenti.  Invece dalle emozioni anche più scure nascono bellezze.

E' il caso della mostra fotografica della giovane cesenate Giada Pasini che, a Bertinoro, mette al centro proprio i demoni della depressione e ne fa arte. 

In fondo, a proposito di arte, il "Blues" stesso è uno stile musicale che ha reso un andamento malinconico un capolavoro. 
Il termine "Blues" deriva dall'espressione "to have the blue devils" (letteralmente: avere i diavoli blu),  che può essere tradotta in "essere triste, agitato, depresso".

L'inizio della musica blues sta nei canti della schiavitù delle comunità nere delle piantagioni di cotone del Sud America.
Un sentimento di dolore trova libera possibilità di espressione: la musica offre a tutti noi, ancora oggi, un'occasione rara e preziosa per sperimentare anche la sensazione di malinconia e sublimarla prima che si impossessi di noi e ci paralizzi nell'agire. 

Vi lascio allora con una musicalità che tocca le corde più profonde del cuore, quella di Muddy Waters, per molti il più grande bluesman di tutti i tempi. 

 

Ritratto di Maria L Bellopede

Posted by Maria L Bellopede

Sposata, mamma di Giorgio e di Nicola, vivo in Romagna, dividendomi tra campagna e città. Un po’ “secchiona”, mi laureo con lode in Psicologia Clinica e mi diplomo a pieni voti in Pianoforte, studiando per anni canto lirico-moderno especializzandomi poi in Musicoterapia. Blogger da un po’, amo scrivere da sempre, soprattutto fiabe e filastrocche. Qui puoi vedere il mio sito e qui interagire con me nella mia pagina Facebook "Il cerchio delle mamme".